C’era una volta un profumo che arrivava dalla Calabria e oggi profuma anche i nostri piatti. Scopriamo un agrume dal passato misterioso che si reinventa in cucina tra pesto, cocktail e dolci.
Sulla costa ionica della provincia di Reggio Calabria cresce un frutto che, a prima vista, sembra uno dei tanti agrumi del Sud. Ma basta avvicinare il naso alla scorza per accorgersi che si ha a che fare con qualcosa di unico. Il bergamotto (Citrus bergamia) è diventato negli anni una sorta di firma aromatica dell’Italia nel mondo, simbolo di una terra capace di trasformare il sole in profumo.
Oggi, il suo nome non circola più solo tra i nasi dell’alta profumeria: il bergamotto ha deciso di entrare in cucina dalla porta principale. E lo fa con l’eleganza di chi sa farsi notare senza prevaricare. Con un giro d’affari che supera i 150 milioni di euro solo lungo la fascia costiera calabrese, è il fiore all’occhiello di una filiera che ha saputo unire natura, ricerca e artigianalità.
Secondo le stime, circa il 75% delle fragranze in commercio contiene olio essenziale di bergamotto. È il cuore di molte eau de cologne e il segreto di profumi famosi in tutto il mondo. Ma il vero salto di qualità è arrivato quando la scienza ha cominciato a indagare le sue proprietà nutrizionali: oltre 370 polifenoli, una concentrazione unica nel panorama degli agrumi, che gli ha valso la definizione di “alimento funzionale”.
Il bergamotto aiuta a regolare colesterolo, trigliceridi e glicemia, grazie ai suoi flavonoidi. È un anti-infiammatorio naturale, ricco di vitamina C e capace di contribuire alla prevenzione di molte malattie croniche. Un agrume, insomma, che si prende cura del palato e della salute con lo stesso impegno.
Se una volta era confinato al ruolo di decorazione, oggi il bergamotto è ingrediente protagonista. I grandi chef lo usano per aromatizzare risotti, maionesi, citronette e persino carni selvatiche. La sua acidità delicata e il retrogusto amarognolo aggiungono personalità a piatti dolci e salati. Pensate a una pasta con ricotta, scorza di bergamotto e noci, oppure a una insalata di agrumi con miele e menta: freschezza e carattere in ogni boccone.
Nel mondo della mixology, intanto, spopola la “bergasoda”, soda artigianale al bergamotto che rinfresca e stupisce. I bartender la usano in cocktail innovativi, abbinandola a gin o bitter per reinterpretare classici come il Negroni. Ma anche in pasticceria le cose stanno cambiando: torte lievitate, granite e sorbetti stanno vivendo una piccola rivoluzione agrumata.
Il prossimo Bergafest 2025 a Reggio Calabria ospiterà il “Campionato del Bergamotto in Pasticceria”, ideato da Iginio Massari, che ne ha intuito le potenzialità come alleato della creatività. Un evento che celebra non solo il frutto, ma anche la sua identità culturale.
Dietro al profumo e al sapore del bergamotto si nasconde un patrimonio da difendere. La sfida è quella di riconoscerlo ufficialmente come eccellenza alimentare italiana, con un marchio che certifichi origine, qualità e benefici. Le istituzioni e la ricerca si stanno muovendo in questa direzione, ma serve anche l’entusiasmo dei consumatori e la sensibilità del mondo gastronomico.
Perché il bergamotto non è solo un frutto: è una storia che parla di identità, innovazione e rispetto per la natura. Un piccolo concentrato di Calabria capace di reinventarsi ogni giorno. E se oggi entra nelle nostre cucine con grazia e personalità, forse è perché ha imparato, meglio di molti altri, a trasformare la sua fragranza in emozione.
L'unione di una coppia si vede anche nei momenti difficili che uno dei due può…
Alfonso Signorini e quella cicatrice che in tanti hanno notato da tempo: la storia del…
La notizia è giunta da pochissimo e sta facendo preoccupare tutti. Cerchiamo di capire meglio…
Un pericolo silenzioso si nasconde tra i gesti più semplici della giornata. I numeri lo…
Ci sono cose che le mamme non dicono subito, ma che salvano. Una tazza dopo…
Non è mai esistita, eppure adesso c’è. Una supercar nata da un’idea folle e realizzata…