Non è mai esistita, eppure adesso c’è. Una supercar nata da un’idea folle e realizzata con la pazienza di un artista. Ha fatto il giro dei saloni, poi il silenzio. Ora riappare, con il fascino di ciò che non si può più replicare
Ci sono oggetti che sembrano usciti da un universo parallelo. Cose che non dovrebbero esserci, ma che qualcuno, per ostinazione o per amore, riesce a far esistere lo stesso. Oggetti che nascono dalla mente di chi non si accontenta di ciò che il mondo offre. È questo il caso di un’auto che, ufficialmente, Porsche non ha mai voluto realizzare. Ma che oggi, davanti agli occhi di tutti, c’è. Eccome se c’è.
Un’auto che mette insieme la storia del motorsport, il coraggio di chi osa e la mano di un artigiano che non ha mai smesso di credere nei sogni a quattro ruote. Nessun rendering, nessuna promessa da salotto: è un pezzo vero, unico, tangibile. Ed è all’asta.
La vicenda comincia da una Porsche 959 del 1987. Una Komfort consegnata nuova a un pilota vero, uno di quelli che respirano benzina e adrenalina: Jurgen Lassig. Uno capace di salire sul podio a Le Mans e trionfare a Daytona. Una macchina straordinaria, con una livrea argento metallizzato e interni in pelle nera e cashmere beige.
Una supercar che, però, ha fatto una brutta fine: coinvolta in un incidente e parcheggiata troppo presto, con pochi chilometri sulle spalle.
Quando tutto sembrava perso, entra in scena un nome che in certi ambienti non ha bisogno di presentazioni: Karl-Heinz “Charlie” Feustel. Pilota anche lui, ma soprattutto restauratore con l’anima da artista. Charlie prende quella carcassa e fa quello che solo i visionari veri riescono a fare: la guarda non per com’è, ma per quello che potrebbe diventare.
Invece di rimetterla a nuovo e basta, decide di trasformarla in qualcosa che nessuno ha mai visto: una Porsche 959 Speedster. Una versione scoperta della supercar più estrema degli anni ’80, che Stoccarda non ha mai prodotto. Ci vogliono oltre 4.000 ore di lavoro, una pazienza certosina e una testa piena di dettagli. Ma alla fine il risultato è da capogiro.
La carrozzeria diventa bianco Grand Prix, gli interni virano su un blu profondo, la capote è elettrica, c’è un hard-top rimovibile e il parabrezza ribassato è un chiaro omaggio alla filosofia Speedster. Non è solo una modifica: è una dichiarazione d’intenti. Ed è talmente ben riuscita da finire esposta a Francoforte ed Essen, nei saloni del 1989.
Dopo l’esordio tra i riflettori, la 959 “Speedster” trova rifugio in Germania, nelle mani di un collezionista che la custodisce gelosamente fino al 2008. Poi un altro cambio di proprietà. Ma l’auto resta perfetta, praticamente immacolata.
Oggi, con appena 8.304 chilometri percorsi, questa perla rarissima è pronta a cambiare di nuovo garage. RM Sotheby’s l’ha messa all’asta a Milano e la stima oscilla tra 1,1 e 1,5 milioni di euro. Un prezzo che non sorprende, se si pensa all’unicità del modello e alla cura maniacale con cui è stato realizzato.
Ma più del valore economico, conta il messaggio. Questa non è solo un’auto: è il frutto di una visione. Di qualcuno che ha guardato una Porsche 959 incidentata e ha pensato: “E se fosse diversa da tutte le altre?”. Ecco, adesso quella domanda ha una risposta. In carne, ossa e fibra di vetro.
L'unione di una coppia si vede anche nei momenti difficili che uno dei due può…
Alfonso Signorini e quella cicatrice che in tanti hanno notato da tempo: la storia del…
La notizia è giunta da pochissimo e sta facendo preoccupare tutti. Cerchiamo di capire meglio…
Un pericolo silenzioso si nasconde tra i gesti più semplici della giornata. I numeri lo…
Ci sono cose che le mamme non dicono subito, ma che salvano. Una tazza dopo…
Hollywood accende i motori e Mercedes risponde con una supercar che sembra uscita da un…